lunedì 5 gennaio 2015

I'm the Prince Charming

Il piccolo schermo azzurrognolo del C-Pad è tutto ciò che posso vedere. Il buio profondo della camera da letto non consente di intuire nulla, nemmeno i cuscini arabescati ammucchiati ai piedi del futon. Un 'pling' di conferma si attiva ogni volta che seleziono un messaggio e lo invio alla Cloud di archiviazione virtuale. Meglio tenere il Cortex pulito. Non garantisce una totale sicurezza ma è comunque una procedura che adopero sistematicamente ogni due o tre giorni. Su alcuni messaggi torno più e più volte, li rileggo cercando di interpretarli. La luce intensa e artificiale del dispositivo mi fa bruciare gli occhi, li stropiccio con le nocche della sinistra spazzando via  nel contempo qualcosa di umido che potrebbe forse essere una lacrima. Sfrego i polpastrelli tra loro cercando di far scomparire quel segno di debolezza che riesce a smascherarmi  anche nell'oscurità della mia stanza. 
Non c'è amarezza ma una quieta rassegnazione alla sofferenza, un dolore sordo del tutto accettabile. La sensazione è comunque forte e mi impedisce di far altro se non respirare in modo modulato cercando ossigeno ad ogni boccata. 

Il chiasso delle cose ordinarie del mondo è chiuso fuori dalla porta, sono immersa nel mio silenzio personale e lo spazio attorno a me si fa solido. Il buio diventa un entità che assume volti ed espressioni diverse. 

Sto archiviando con gelida professionalità la vita delle persone che hanno avuto a che fare con me in questo ultimo periodo. 

Percepisco un grido di rabbia nell'ultimo messaggio che mi ha inviato Lee. Le sue sicurezze infrante di fronte alla realtà che non può controllare. Mai parole così educate e gentili mi avevano fatto male come quelle che ha usato per salutarmi. Eppure non mi è mai stata vicina come in quell'attimo in cui ho compreso cosa si nascondeva dietro quella corazza. 'PLING'


I messaggi di Sebastian mi hanno spesso lasciata senza parole, eppure ne ho sempre tante da spendere gratuitamente, ho alzato gli scudi tendendogli la mano solo lo stretto necessario. Forse ho preso da lui più di quello che gli ho dato. A me pare che se la stia cavando bene ma è facile dirlo senza aver provato sulla propria pelle quello che la vita gli ha sbattuto in faccia senza pietà. E' troppo buono. La cosa non lo aiuterà.  'PLING'


Messaggi di clienti, richieste varie che non sto nemmeno a salvare, ho la fortuna di poter scegliere di che morte morire. Di solito preferisco la più dolce e tagliente. La mano va in esplorazione in modalità  Braille sulle coperte, alla ricerca di una zona fresca. Fa troppo caldo qui dentro anche se fuori i tetti sono ricoperti di ghiaccio. E' un caldo asciutto e letale, molto diverso da quello umido e vitale di Cath. I suoi messaggi sono balsamo per le mie ferite. Desiderio di riscatto. Se potessi immaginarmi ora mi vedrei vestita di azzurro al galoppo su un cavallo bianco. Amarla è stato un puro atto vandalico che si è trasformato in una catarsi dei sensi. Da sola mi lapido con le più convincenti filippiche. 'PLING'


La distorsione della percezione sensoriale mi avvisa che sono  sulla soglia del sonno. Svuotata e serena. 



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