Sono sempre un incognita per me, combattuta tra la voglia di fuggire lontano da tutto e da tutti e il desiderio di vedere i volti pragmaticamente sorridenti dei miei familiari.
Probabilmente quest'anno me la caverò con un biglietto da allegare ad ogni pacchetto luccicante che invierò a casa. Un buon modo per mediare: immaginare la loro soddisfazione mentre mi godo la mia solitudine.
Scambi di auguri formali via Cortex, allegati di foto sceme.
Non trovo pace, probabilmente perchè questo mondo è lontano anni luce da questa condizione. Io per prima. C'è qualcosa che mi spinge dal di dentro, che si gonfia e si impossessa di me. Uno strano desiderio di fare. Qualcosa di cui ho bisogno che va al di la di ciò che si può possedere, sono le idee, i progetti in maturazione, sensazioni impalpabili che lentamente stanno prendendo forma.
Ogni scelta mi porta in una direzione ben precisa e le scelte da compiere ogni giorno sono infinite. Variabili che possono cambiare drasticamente il mio futuro.
L'esperienza mi ha insegnato a non fare affidamento sui sentimenti, troppo volubili e facilmente sgretolabili, ma nemmeno la ragione da sola mi potrà portare lontano, le regole fisiche che ordinano l'universo non sarebbero nulla se l'universo stesso non fosse popolato da persone in grado di ammirarne la meccanica perfezione.
Si tratta di scelte, del saper ammirare e comprendere, del non lasciarsi mai deludere.
Del saper fare i doni giusti ad ogni persona, ed è sempre lì che ritorno, ai famosi regali di Natale. Ai doni che posso fare alle persone che incontro: la realizzazione di un sogno, di un progetto...
Anni fa mia madre mi chiese cosa avrei voluto in regalo per la mia laurea. Avevo già tutto, ma un desiderio l'ho espresso ugualmente: 'Vorrei una bacchetta magica per realizzare i desideri delle persone'.
Ora indosso l'abito della Shouye, quasi una bacchetta magica. Anche il mio desiderio si è realizzato, ora sta a me saperlo usare nel modo corretto.
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